Ecco lo storico delle annate del Roero dal 2000 a oggi:

2022

L’annata è cominciata con un inverno mite ed estremamente asciutto, che ha richiesto un’attenta gestione del verde dei vigneti per mantenere i grappoli ben coperti e protetti dalle foglie ed evitare successivi problemi di surriscaldamento o ustione, seguito da una primavera tra le più calde e le più secche degli ultimi 50 anni, con un andamento climatico simile a quello del 2003. Anche l’estate è stata atipica: la maggior parte delle piogge dell’anno, a seguito di forti temporali, si è infatti verificata nei mesi estivi, con temperature già molto elevate, in un clima di tipo quasi tropicale. La vendemmia è stata tra le più precoci di sempre. Le uve bianche hanno patito un po’ a livello di quantità ma la qualità è risultata ottima, mentre il nebbiolo ha beneficiato delle poche piogge cadute nelle due/tre settimane prima della raccolta. Si sono ottenute uve sane, con un’elevata concentrazione zuccherina e un’acidità in linea con le ultime annate, mentre le rese sono state più basse, a seconda del vigneto, dal 10 al 20%. L’annata è stata comunque positiva, in particolare nelle vigne più vecchie, che grazie alla profondità delle radici non hanno molto sofferto della siccità primaverile.

2021

L’annata è iniziata con un inverno mite ma ricco di precipitazioni, anche di carattere nevoso, che hanno garantito un’ottima dotazione idrica, particolarmente importante per il seguito dell’annata, una delle meno piovose degli ultimi anni. Con la primavera è iniziato un lungo periodo di bel tempo che si è protratto per tutta l’estate, dove si sono registrate temperature in linea con le medie del periodo e senza eccessi. Nella prima parte del mese di luglio si sono manifestati temporali di forte entità, che hanno avuto il loro culmine il giorno 13, quando una violenta grandinata ha interessato soprattutto parte dei territori di Castellinaldo, Castagnito, Guarene e Canale. L’estate è proseguita regolarmente con scarse precipitazioni, contribuendo a ottenere in vendemmia un quadro eccellente dal punto di vista fitosanitario e qualitativo. La vendemmia dell’arneis è iniziata a inizio settembre e ha presentato un’ottima dotazione zuccherina e un quadro acido importante. La vendemmia del Nebbiolo è cominciata gli ultimi giorni di settembre e ha avuto il suo culmine nella seconda settimana di ottobre. I grappoli si sono presentati sani, con una maturazione fenologica ottimale, agevolata dal calo delle temperature e dalle notevoli escursioni termiche verificatesi dalla seconda metà di settembre in avanti. Questi fattori hanno determinato una dotazione polifenolica importante, essenziale per produrre vini strutturati ed equilibrati, destinati a durare nel tempo. In conclusione, nonostante l’importante alternanza climatica, dalle gelate tardive alle grandinate estive alla siccità, sono stati ottenuti ottimi risultati in termini di qualità dell’uva, mentre la quantità prodotta è risultata inferiore di circa il 10% rispetto alla media degli ultimi anni.

2020

L’annata è iniziata all’insegna di un inverno senza particolari criticità, caratterizzato da temperature miti e poche precipitazioni, specialmente a carattere nevoso. La primavera è stata asciutta e soleggiata, ancora con temperature miti, lasciando presagire un’annata precoce. Dal mese di maggio fino a giugno inoltrato tuttavia si è registrato un numero considerevole di giorni piovosi, con un rallentamento nello sviluppo vegetativo e un accumulo idrico nel terreno. La vendemmia dell’arneis è cominciata nell’ultima settimana di agosto, con valori delle gradazioni zuccherine e livelli di acidità che si sono rivelati mediamente più contenuti rispetto al passato, ma si sono mantenuti stabili nella vinificazione, garantendo così un buon equilibrio. Per quanto riguarda il nebbiolo le alte temperature del mese di settembre ne hanno accelerato la maturazione, ma con una crescita costante, facendo raggiungere alle uve un tenore di zuccheri ottimale tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre. Il nebbiolo si è così presentato alla raccolta in condizioni ottimali: le temperature notturne non eccessive hanno infatti portato a un rapido accumulo di polifenoli, già su valori ottimi attorno alla metà di settembre, e anche dal punto di vista delle acidità non si è verificato il calo tipico delle annate calde caratterizzate da un ciclo abbastanza breve.

2019

La stagione invernale è stata particolarmente lunga, con basse temperature fino alla metà di marzo. Le abbondanti piogge del mese di aprile hanno causato un avvio a rilento, ma hanno portato un notevole accumulo idrico nel suolo, compensando le scarse precipitazioni invernali. Il tempo instabile, con temperature medie non elevate, è proseguito per tutto il mese di maggio, confermando un posticipo di circa due settimane rispetto all’andamento vegetativo degli ultimi anni, in linea con un andamento più tradizionale. Le temperature alte del mese di giugno, unite alla disponibilità idrica del suolo, hanno creato le condizioni per un rapido sviluppo vegetativo. Il periodo più caldo della stagione è stato registrato tra l’ultima settimana di giugno e la prima di luglio, seguito da giorni con temperature più miti alternate ad alcune piogge. Al termine del mese di luglio si è registrata la seconda ondata di calore dell’estate, terminata con eventi temporaleschi, mentre il resto della stagione estiva è trascorso all’insegna di un clima mite con precipitazioni sporadiche e regolari, a parte una spiccata piovosità all’inizio del mese di settembre. La vendemmia dell’arneis è iniziata verso la fine di agosto, e i vini si presentano di buon equilibrio, con gradazioni alcoliche piuttosto elevate (come succede sempre più spesso) ma con livelli di acidità più alti della media, fattore che dovrebbe garantire la freschezza e la persistenza dei profumi. Il nebbiolo è stato vendemmiato all’inizio del mese di ottobre e con parametri analitici “classici”: buon tenore zuccherino e un quadro polifenolico adatto ad assicurare vini di struttura con potenziali di invecchiamento molto alti. Un’annata che può quindi essere definita tradizionale, con una produzione di qualità e un lieve calo quantitativo rispetto all’anno precedente.

2018

L’annata 2018 si è aperta con un inverno lungo, con temperature spesso sotto lo zero, e ricco di precipitazioni che hanno ristabilito le riserve idriche che si erano fortemente ridotte a causa dell’andamento climatico dell’annata precedente. In primavera, dopo un aprile nella media, nei mesi di maggio e giugno si sono verificate precipitazioni frequenti e temperature non elevate, che hanno lasciato presagire un’annata “classica” e in ogni caso non anticipata come la precedente; previsioni poi confermate dal prosieguo della stagione. La fioritura si è svolta in modo regolare ed in condizioni climatiche ottimali, lasciando intendere che l’annata sarebbe stata abbondante, come poi è stata. Per quanto concerne i problemi sanitari, le difficoltà maggiori sono venute dalla presenza della peronospora. Il marciume grigio ha portato alcuni attacchi nella prima parte del mese di settembre, per via di un clima caldo e umido, mentre ci sono state alcune grandinate intense, ma localizzate. L’estate da luglio a metà agosto ha proposto temperature sopra la media, favorendo la maturazione delle uve senza però determinare anticipi sui tempi della vendemmia, sia per l’arneis che per il nebbiolo. Il mese di settembre, come ormai da qualche anno a questa parte, ha avuto un andamento climatico favorevole, contribuendo in particolare alla qualità dell’arneis. A ottobre la temperatura è risalita, con un tempo secco fino a fine mese, consentendo il positivo svolgimento della vendemmia del nebbiolo, iniziata all’inizio del mese e durata circa tre settimane. Le gradazioni zuccherine sono aumentate nell’ultimo periodo della stagione così come si è vista un’accelerazione della maturità fenolica che ha consentito di arrivare a vendemmia con parametri eccellenti. Tutto questo, abbinato ad un livello di acidità ideale, consentirà di ottenere vini armonici con un’ottima predisposizione all’invecchiamento.

2017

L’annata viticola 2017 ha avuto un andamento climatico caldo e con scarse precipitazioni. L’inverno è stato mite con poche nevicate, mentre la primavera è stata contraddistinta da alcune piogge e da temperature sopra la media stagionale che hanno ulteriormente favorito lo sviluppo vegetativo della vite, che sin da subito si è dimostrato anticipato e che si è mantenuto tale per il prosieguo della stagione. Sul finire del mese di aprile si è registrato un brusco abbassamento delle temperature, specialmente nelle ore notturne, e dal mese di maggio è iniziato un lungo periodo di bel tempo, garantendo ottime condizioni per quanto riguarda l’aspetto fitosanitario. Le temperature massime registrate durante i mesi estivi sono state sopra la media ma, a differenza di altre annate calde, ci sono state notti più fresche. Tra la fine di agosto e l’inizio di settembre le tanto attese piogge hanno permesso di accumulare dell’acqua che è servita a riequilibrare in parte la dotazione idrica degli acini. A partire dalla prima settimana di settembre le temperature sono scese e si è potuto notare un andamento più vicino alle medie stagionali con sbalzi termici importanti tra il giorno e la notte. Il nebbiolo ha così fatto registrare valori migliori rispetto alle classiche annate calde sia in termini di accumulo di antociani e tannini, sia in termini di estraibilità, essenziale per l’invecchiamento. La vendemmia è stata una delle più precoci degli ultimi anni: iniziata nell’ultima decade di agosto con l’arneis, è terminata all’inizio di ottobre con il nebbiolo, per un anticipo di circa due settimane rispetto alla norma e una minore resa quantitativa, un dato in linea con un’annata dalle precipitazioni così scarse. La maturazione dell’arneis è comunque stata molto equilibrata, con un buon bilanciamento tra struttura e aromaticità, mentre per il nebbiolo l’elevato tenore alcolico non ne ha compromesso l’acidità e la freschezza.

2016

L’inverno è stato siccitoso e senza neve. Da fine aprile a tutto il mese di maggio si sono avute piogge di entità apprezzabile, seguita da un’estate splendida, con una grande escursione termica, calda di giorno e al di sotto dei 20°C di sera, fino a fine agosto. La vendemmia è stata lunga e molto classica, da fine agosto a fine settembre per l’arneis, dal 10 al 22 ottobre per il nebbiolo. L’annata molto asciutta (circa 340 mm. di pioggia. Per comparazione, a Serralunga d’Alba sono caduti circa 600 mm) ha dato come risultato degli Arneis di acidità sorprendente e contemporaneamente di notevole ricchezza aromatica e di polpa. Il solo piccolo problema è stato un aumento della gradazione alcolica nei primi 15 giorni di settembre, che sono stati più caldi di quelli del mese di agosto. Il timore di ottenere dei Roero troppo alcolici è stato però smentito: l’alcol è risultato nella media, e i Roero 2016 sono caratterizzati da un ottimo equilibrio con aromi importanti e un’eccellente struttura.

2015

L’inverno è stato caratterizzato da abbondanti nevicate, che hanno consentito un ottimo approvvigionamento idrico dei terreni. Questo fattore unito a una primavera con temperature miti sin dal mese di febbraio ha consentito un anticipo del ciclo vegetativo che si è poi mantenuto nel proseguo dell’annata. La stagione è proseguita con un susseguirsi di precipitazioni tra la fine del mese di maggio e la prima decade di giugno. Dalla seconda metà di giugno e per tutto il mese di luglio le piogge sono state assenti e le temperature si sono stabilizzate su valori massimi sopra la media, con picchi attorno ai 40°C e medie abbondantemente sopra i 30°C. Il caldo non ha però causato nessun fenomeno di stress ai vigneti grazie alle abbondanti riserve idriche accumulate in inverno. Per quanto riguarda l’aspetto sanitario delle uve, possiamo considerare l’annata come una delle migliori degli ultimi anni. Per l’arneis la vendemmia è cominciata a fine agosto. La sanità delle uve è stata ottima, corredata anche da dati analitici molto positivi. Il nebbiolo è arrivato a maturazione in modo perfetto seppur leggermente in anticipo rispetto alla media degli ultimi anni. In sede di controllo analitico, emerge un’eccellente qualità dei tannini che garantiranno vini strutturati, eleganti e longevi. In generale possiamo affermare, visto anche il grande equilibrio manifestato dai dati di maturazione, che ci sono tutti i presupposti per una grande annata.

2014

La 2014 è stata una delle annate più complesse nella gestione del vigneto degli ultimi anni. L’inverno ha fatto registrare temperature miti e la primavera si è affacciata in modo precoce, causando una ripresa vegetativa anticipata. L’inizio dell’estate ha visto temperature pienamente nella norma, che hanno mantenuto il piccolo anticipo vegetativo. La quantità di precipitazioni estive però è stata oltre la media, e unita alle temperature medie piuttosto alte ha creato le condizioni ideali per degli attacchi fungini, causando una diminuzione della produzione. Il finale di stagione è stato favorevole, con una buona escursione termica nei mesi di settembre e ottobre che ha contribuito in modo determinante alla maturazione del nebbiolo e alla composizione del suo quadro fenolico, mentre l’arneis ha fatto registrare tenori in zucchero non molto elevati e acidità spiccate che ne dovrebbe garantire la freschezza anche nei profumi.

2013

L’annata è stata caratterizzata da una vendemmia particolarmente tardiva, iniziata mediamente con 15 giorni di ritardo rispetto agli ultimi 10 anni e terminata per il nebbiolo addirittura ai primi di novembre. L’inizio del ciclo vegetativo della vite è stato condizionato dalle basse temperature di marzo e aprile e dalle abbondanti precipitazioni di aprile e maggio. A giugno le condizioni sono migliorate, ma nonostante l’estate positiva la vite non è riuscita a recuperare il ritardo accumulato. Da notare che la buona allegagione unita alla disponibilità idrica ha favorito lo sviluppo di grappoli più grandi, pesanti e compatti rispetto alla media delle ultime annate. I Roero Arneis contano su un quadro aromatico importante e un’acidità ottimale, con un tenore in zuccheri leggermente inferiore rispetto alle ultime annate, mentre il nebbiolo ha tratto notevoli vantaggi dalla parte finale della stagione, che ha visto un clima ideale per la sintesi fenolica, caratterizzato da giorni caldi e luminosi e notti fresche.

2012

L’inverno è stato particolarmente rigido, con picchi di -15°C verso la fine di gennaio, temperature basse e abbondanti nevicate per tutto il mese di febbraio. La primavera è stata fresca e piovosa tra marzo e aprile, mentre in maggio sono aumentate le temperature. Nei primi giorni di giugno fenomeni piovosi hanno causato una minore allegagione e quindi un numero di acini per grappolo mediamente inferiore. L’estate è stata caratterizzata da temperature medio – alte e precipitazioni scarse. La vendemmia dell’arneis è cominciata la prima settimana di settembre. I Roero Arneis si presentano con un’acidità un po’ più bassa rispetto al 2011, ma nel complesso con un ottimo equilibrio. Il nebbiolo, vendemmiato dall’inizio di ottobre, ha potuto beneficiare di un periodo di importanti escursioni termiche a partire dalla seconda decade di settembre. Molto buona qualità e quantità delle sostanze fenoliche, per dei Roero ben strutturati, che si prestano all’invecchiamento e dai tenori medi in alcol leggermente inferiori rispetto alle ultime annate.

2011

La 2011 si ricorderà come un’annata fuori dagli schemi, precoce e con basse rese. L’inverno è trascorso in modo regolare sia per le temperature che per le precipitazioni, che si sono intensificate nel mese di marzo. Le temperature elevate del mese di aprile hanno causato un anticipo dello sviluppo vegetativo di almeno due settimane, mentre le temperature medie sopra i 30°C del mese di agosto hanno notevolmente ridotto la quantità di uva sulle piante. La raccolta dell’arneis così è cominciata già a fine agosto, per dei Roero Arneis di notevole struttura e di grande intensità nei profumi. Per il nebbiolo invece è stata provvidenziale la pioggia caduta nel primo fine settimana di settembre e un abbassamento delle temperature notturne nella seconda metà del mese, che ha consentito di ottenere dei Roero di buon equilibrio tra le varie componenti, zuccherina, acida e fenolica, oltre che un quadro aromatico davvero interessante, soprattutto per i vini da medio-lungo invecchiamento.

2010

L’annata è stata caratterizzata da un inverno rigido, con abbondanti nevicate che hanno garantito importanti riserve idriche. L’inizio dell’estate è stato caratterizzato da abbondanti precipitazioni, da alcune grandinate di lieve entità e da temperature miti, ma nell’ultima decade di agosto e nel mese di settembre c’è stato un aumento delle temperature con una notevole escursione termica tra il giorno e la notte. I Roero Arneis si sono rivelati leggermente meno alcolici e meno corposi rispetto ad altri anni, ma dai profumi intensi, molto equilibrati e con una spiccata nota di freschezza. Il nebbiolo ha potuto godere del bel tempo del mese di settembre che ha compensato il leggero ritardo nella maturazione con un accumulo di zuccheri crescente e un quadro acido più che accettabile. La maturazione delle componenti fenoliche, essenziali per garantire il corpo e l’attitudine all’invecchiamento, è stato ottimo, per dei Roero eccellenti e che dovrebbero dare prova di una notevole tenuta nel tempo.

2009

La campagna agraria è iniziata con un inverno caratterizzato da abbondanti nevicate e un inizio di primavera piovoso che hanno garantito un’ottima riserva idrica nel terreno. Nel mese di aprile diverse giornate di pioggia insieme a temperature miti hanno favorito la comparsa della peronospora, ma il mese di maggio è stato asciutto e ventilato, con uno sviluppo fenologico della vite iniziato in ritardo subito recuperato. L’annata sarà ricordata anche per un andamento della maturazione irregolare, con una piovosità estiva quasi nulla e un grande caldo nella seconda metà di agosto. Dal punto di vista della maturazione tecnologica è stata un’annata calda, che si colloca tra il 2003 ed il 2007, con molti zuccheri, una maturazione completa e una quantità di acido malico sotto la media. La vendemmia dell’arneis è iniziata verso il 10 settembre. I Roero Arneis sono risultati di corpo e di buon equilibrio. Anche per quanto riguarda la maturazione fenolica nel nebbiolo si sono riscontrati dati paragonabili al 2003, per dei Roero ricchi e di buona struttura.

2008

L’annata 2008 è stata di non facile lettura. Dopo un inverno normale, a partire da metà maggio e per oltre un mese si è verificato un prolungato periodo di piogge abbondanti e quasi giornaliere, con alcuni vigneti che hanno sofferto gravi danni per la grandine e i forti venti. L’inizio dell’estate molto umido ha causato un notevole ritardo all’invaiatura e all’inizio della sintesi degli zuccheri, che si sono sviluppate in modo simile al 2004. Da fine agosto però ci sono stati oltre cinquanta giorni di tempo stabile, con temperature miti di giorno e fresche di notte. Questo clima ha giovato all’arneis, vendemmiato nelle prime settimane di settembre, che ha dato dei Roero Arneis equilibrati, con un buon alcol ma nel contempo freschi e con spiccate note floreali. Anche il nebbiolo, vendemmiato nella seconda e terza settimana di ottobre, ha ottenuto ottimi livelli di maturazione, per dei Roero di buona freschezza, ricchezza aromatica e complessità.

2007

L’annata viticola 2007 ha avuto un andamento climatico molto particolare, con un germogliamento eccezionalmente anticipato, a causa di un inverno particolarmente mite, e una fioritura iniziata intorno al 5-10 maggio, seguita da un periodo fresco con piogge frequenti che ha portato a un rallentamento del ciclo fenologico e ha ridotto l’anticipo dei mesi precedenti. Nel mese di luglio non si sono verificate precipitazioni e le temperature sono salite, con alcune giornate particolarmente calde che hanno provocato ustioni sugli acini. Nonostante delle temperature agostane leggermente inferiori alla media la vendemmia è iniziata con largo anticipo, a fine mese per l’arneis e verso il 20 settembre per il nebbiolo. L’arneis è risultato comunque eccellente, per dei Roero Arneis con un’acidità equilibrata e una notevole ricchezza aromatica. Per il nebbiolo si è avuta una concentrazione zuccherina elevata, in grado di produrre Roero di buone gradazioni alcoliche, ricchi di profumi e di ottimo corpo e struttura.

2006

L’inverno è stato lungo, freddo e ricco di precipitazioni, con un’abbondante nevicata a fine gennaio. Si è dovuto aspettare aprile per ritrovare condizioni primaverili, ma dalla seconda decade di maggio si è registrata un’alternanza di caldo e di freddo, con precipitazioni molto scarse interrotte solo a metà settembre da piogge torrenziali che in soli quattro giorni sono state quasi pari alla somma delle precipitazioni verificatesi nei primi otto mesi dell’anno. L’annata ha premiato l’arneis – grazie soprattutto a un’ultima decade di agosto con elevate escursioni termiche tra il giorno e la notte – che ha raggiunto livelli di maturazione eccellenti, per dei Roero Arneis di buona struttura e dai profumi molto intensi, mentre per quanto riguarda il nebbiolo solo chi ha avuto la pazienza di aspettare prima di iniziare a vendemmiare ha raccolto uve sane e di ottima qualità, ottenendo dei Roero dai profumi molto complessi, una giusta acidità e una buona gradazione alcolica.

2005

Il 2005 ha avuto un andamento climatico anomalo, ma nell’insieme più che soddisfacente. A un inverno relativamente mite e con precipitazioni contenute ha fatto seguito un inizio primavera con temperature fresche ma piuttosto asciutto. Nel mese di giugno le temperature sono andate ben al di sopra delle medie stagionali, mentre il mese di luglio è stato caratterizzato inizialmente da temperature relativamente fresche, per proseguire nella seconda metà con un gran caldo estivo. Agosto ha invece visto temperature inferiori alle medie, ma cielo sereno e assenza di precipitazioni importanti, mentre settembre ha esordito con alcune giornate di pioggia per poi tornare a un clima quasi estivo fino alla fine del mese, con forti escursioni termiche utili per esaltare l’accumulo degli zuccheri e delle sostanze aromatiche nell’acino. Nell’insieme le uve si sono presentate in buone condizioni, con una produzione notevolmente inferiore rispetto al 2004. I Roero Arneis sono grintosi e di buona ricchezza aromatica, mentre i Roero hanno corpo, una buona gradazione alcolica e intense sensazioni aromatiche.

2004

A un inverno nevoso, con temperature mediamente rigide, è seguita una primavera contraddistinta da precipitazioni copiose e prolungate fino a inizio maggio. I mesi successivi hanno visto temperature estive mai troppo elevate e una quasi totale assenza di precipitazioni. Tutto il mese di settembre e i primi giorni di ottobre sono stati soleggiati, con temperature al di sopra delle medie stagionali. Condizioni che hanno consentito la raccolta di uve mature e perfettamente sane, dove la vera sfida è stata saper regolare e gestire una produzione molto abbondante. La vendemmia è iniziata a metà settembre con l’arneis e si è conclusa a fine ottobre con il nebbiolo. I Roero Arneis sono risultati con gradazioni alcoliche nella media, quadri acidi equilibrati e profumi intensi, mentre i Roero hanno presentato profumi molto interessanti e complessi, discreta eleganza e buona acidità.

2003

La 2003 è stata caratterizzata da costanti condizioni di tempo soleggiato e dalla quasi assenza di pioggia, una concomitanza di fattori che hanno fatto salire le temperature fino ai massimi storici per la zona, mantenendole tali per un lungo periodo. Alla fine di agosto erano caduti 265 mm di pioggia contro, per esempio, gli 830 del 2002 ed i 390 mm del 1997. Le operazioni di raccolta dell’arneis si sono in genere concluse entro la prima decade di settembre, con una buona situazione generale, gradazioni alcoliche medie elevate, quadri acidi equilibrati e profumi promettenti. Il bel tempo e l’eccellente sanità delle uve hanno consentito poi una vendemmia senza affanni del nebbiolo, per dei Roero dalla qualità piuttosto alta, ricchi di corpo e dall’elevata gradazione alcolica.

2002

La vendemmia 2002 sarà ricordata per le anomale condizioni meteorologiche che hanno causato non pochi problemi, dalle piogge primaverili e agostane alle basse temperature, fino alla grandine caduta nel mese di settembre. Una vendemmia difficile, che ha costretto i viticoltori a fare una rigida selezione per ottenere uve sane e di qualità. Una selezione che ha inciso pesantemente sulla quantità ottenuta, con una diminuzione fino al 50%. Se per l’arneis è stato un millesimo da dimenticare, per un vitigno a maturazione tardiva come il Nebbiolo a conti fatti non è stata un’annata così negativa, con alla fine dei conti dei vini di non grande struttura, ma piacevoli, facili da bere e da abbinare.

2001

L’inverno 2001 è stato piuttosto piovoso. Una buona disponibilità idrica nel terreno e temperature superiori alle medie stagionali hanno favorito, a partire dal mese di marzo, un germogliamento anticipato. Nei mesi seguenti le precipitazioni non sono state rilevanti ma le piogge cadute nei mesi precedenti hanno permesso un regolare sviluppo vegetativo della vite e il normale avanzamento delle fasi fenologiche. Il mese di agosto e i primi giorni di settembre sono stati caratterizzati da un clima caldo e asciutto, per dei Roero Arneis freschi e di buona struttura. Nei giorni successivi le condizioni sono mutate, con violente grandinate e un abbassamento delle temperature che ha causato il posticipo della maturazione ottimale del nebbiolo. Il bel tempo successivo ha però consentito di ottenere un ottimo quadro acido e una buona gradazione zuccherina. I Roero si presentano così eleganti, con discrete gradazioni alcoliche, profumi ampi e complessi, di buona struttura e ricchezza fenolica.

2000

Nel Roero l’inverno è stato mite con scarse precipitazioni nevose, favorendo un germogliamento precoce di tutte le varietà. A una primavera piovosa ha poi fatto seguito un lungo periodo soleggiato e ventilato, con temperature elevate e condizioni ottimali per la vendemmia dell’arneis. Le condizioni climatiche hanno favorito la produzione di arneis di ottima qualità, freschi ed eleganti, con profumi delicati e persistenti. Dalla seconda quindicina di settembre si è assistito invece ad un alternarsi di pioggia e sole. Il nebbiolo è arrivato alla fine di settembre avvantaggiandosi delle temperature più fresche per concludere regolarmente il processo di maturazione, per dei Roero con gradazioni alcoliche elevate, colori intensi, profumi ampi e complessi, di ottima struttura e notevole ricchezza fenolica.