Roero Days 2024, una settima edizione da incorniciare

La settima edizione di Roero Days (che abbiamo annunciato qui), tornata a Milano dopo diversi anni, è stata caratterizzata dalla presenza di 64 produttori giunti a Milano con più di 500 vini in assaggio per le diverse fasi della giornata.

La stampa, gli operatori del settore, oltre a wine lovers, hanno partecipato a questa giornata dedicata alle varie sfaccettature Roero.

Noi desideriamo soffermarci soprattutto sulle due masterclass condotte da personaggi del calibro di Daniele Cernilli con Chiara Giannotti, Adua Villa con Paolo Zaccaria. A seguire, dopo una breve introduzione sul contesto particolare che differenzia questo lembo di Piemonte al di là del Tanaro, presenteremo i vini che ci hanno colpito di più in entrambe le degustazioni.

Siamo in Piemonte, in provincia di Cuneo in quella porzione di territorio tra Langhe e Monferrato sulla riva sinistra del Tanaro. Un’area che da sempre è protagonista della produzione enologica, divenuta nei secoli componente principale della cultura e della vita quotidiana. Il risultato è un paesaggio che nel tempo è stato trasformato e plasmato dalla presenza delle vigne, come dimostrano l’arte e l’architettura sia delle case rurali che dei castelli. Un paesaggio talmente intriso di bellezza, natura e storia da essere dichiarato Patrimonio Mondiale UNESCO nel 2014, insieme a Langhe e Monferrato.

Secondo quanto stabilito dal disciplinare, la DOCG Roero è riservata al Roero Bianco da uve Arneis e al Roero Rosso da uve Nebbiolo. il Roero Bianco è solitamente Arneis in purezza. I suoli sabbiosi di origine marina trasmettono ricche note aromatiche e concorrono a conferire grande bevibilità a questo vino sempre più apprezzato nel mondo. Per il Roero Bianco detto Arneis è prevista sia la versione Riserva, che può essere attribuita dopo 16 mesi di affinamento, che la tipologia Spumante.

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