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Il Roero propone vigne libere dal diserbo chimico
I soci del Consorzio del Roero chiedono ai sindaci di inserire il divieto nei Regolamenti di Polizia Rurale…
Da tempo si avanzava l’ipotesi di evitare il ricorso al diserbo chimico nel tenere a bada le infestanti nei vigneti piemontesi, ma finora nulla di concreto era stato fatto. Nelle settimane scorse qualcosa si è mosso e sono stati i produttori aderenti al Consorzio di Tutela del Roero a presentare ai Comuni della loro denominazione una proposta per abolire il ricorso ai diserbanti chimici nei loro filari.
L’argomento era stato posto all’attenzione dei tanti produttori già nell’Assemblea dei soci di un paio di anni fa. Da allora, si erano fatte riunioni su riunioni, anche grazie agli stimoli che venivano da singoli produttori particolarmente sensibili al progetto.
Poi, in piena pandemia, il Consorzio ha deciso di passare dalle parole ai fatti e ha creato una commissione tecnica ad hoc per affrontare in concreto il tema e individuare le possibili soluzioni.
Con il supporto del tecnico viticolo Edmondo Bonelli, il Consorzio ha presentato ai sindaci e alle commissioni agricole comunali una proposta per far inserire nei loro Regolamenti di Polizia Rurale il divieto di utilizzo di prodotti chimici per il diserbo.
Si tratta di un primo passo verso un risultato importante.
L’obiettivo del Consorzio è chiaro così come la sua missione: proteggere e valorizzare il prezioso territorio del Roero per mantenere tra l’altro la grande ricchezza in biodiversità che queste colline propongono. Come ha ricordato lo stesso presidente del Consorzio Francesco Monchiero, “i trattamenti chimici per il diserbo mettono a rischio la varietà di specie vegetali e animali che popolano naturalmente l’ambiente vigneto, depauperandolo della sua capacità di autoregolarsi e danneggiandone il paesaggio. In questo momento storico, in cui anche il consumatore è più attento alla sostenibilità, i produttori vitivinicoli del Roero intendono assumersi la responsabilità di ridurre il loro impatto ambientale. Senza dubbio, un obiettivo non semplice, ma necessario, un concreto atto di coraggio che rivela l’attenzione che questi produttori vitivinicoli hanno per il loro territorio”.
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