I vigneti in cui nascono i vini della denominazione Roero devono rispondere a una serie di requisiti: essere situati su terreni collinari – sono quindi esclusi i terreni di fondovalle, pianeggianti, umidi e non sufficiente soleggiati – a un’altitudine non superiore ai 400 metri s.l.m., su suoli di tipo argilloso, calcareo, sabbioso (e loro eventuali combinazioni), e con un’esposizione adatta ad assicurare un’idonea maturazione delle uve.
Le forme di allevamento e i sistemi di potatura sono quelli tradizionali, cioè la controspalliera e il Guyot. I vigneti del Roero sono disposti per lo più a girapoggio, lungo le linee di livello, a rittochino e, negli impianti più recenti, a cavalcapoggio.
Va sottolineata l’importanza che riveste la notevole pendenza su cui spesso si trovano i vigneti e le loro piccole dimensioni. Questo porta a una meccanizzazione molto ridotta per le lavorazioni del terreno, obbligando il viticoltore ad eseguire manualmente la maggior parte delle operazioni colturali.