I tesori vinicoli del territorio del Roero svelati ai Roero Days

Arneis e Nebbiolo: espressioni autentiche di un terroir millenario

Le luci di Palazzo Giureconsulti a Milano si riflettevano sulle bottiglie di Roero disposte con cura lungo le antiche pareti, mentre il Roero Days si dispiegava nella sua magnifica celebrazione della viticoltura del Roero. In qualità di giornalista appassionata di questo territorio, ho avuto l’onore di partecipare a questo evento esclusivo, testimoniando con una degustazione che ha esaltato due delle varietà più distinte della regione: l’Arneis e il Nebbiolo.

Il Roero, con i suoi terreni sabbiosi formatisi milioni di anni fa, offre un palcoscenico unico per la viticoltura. Questo territorio piemontese, incastonato tra le rigogliose colline che guardano verso il fiume Tanaro, è la culla di vini che raccontano storie di terra e di tempo. Durante i Roero Days, queste storie sono state raccontate attraverso ogni calice servito, con una particolare attenzione all’Arneis e al Nebbiolo, due varietà che simboleggiano la dualità e la complementarità della regione.

L’Arneis, spesso chiamato “il bianco più rosso” per la sua struttura e complessità, è un vitigno che nel Roero trova una delle sue massime espressioni. Nella sala di Palazzo Giureconsulti, gli Arneis degustati mostravano un equilibrio sorprendente tra acidità vivace e una pienezza quasi cremosa, riflettendo la ricca mineralità dei suoli sabbiosi. I profumi sono un intreccio di note floreali e fruttate, con accenni di pera, mela verde e mandorla fresca, che si evolvono in un finale lungo e piacevolmente persistente.

Accanto all’Arneis, il Nebbiolo si presentava in tutta la sua aristocratica eleganza. Conosciuto per la sua capacità di produrre alcuni dei più grandi vini italiani, nel Roero il Nebbiolo si esprime in modi che sorprendono per la loro finezza e accessibilità giovanile. I vini rossi degustati sprigionavano aromi di frutti rossi, viole e spezie dolci, con una tannicità ben integrata che promette un eccellente potenziale di invecchiamento. La mineralità del terreno sabbioso conferisce una freschezza che bilancia la struttura del vino, rendendolo un compagno ideale sia per la meditazione che per la tavola.

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